La comunità dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento ricomincia da qui: Festa del Sacro Cuore di Gesù

La comunità dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento ricomincia da qui: Festa del Sacro Cuore di Gesù

Il 19 giugno, il venerdì dopo la domenica del Corpus Domini, si è celebrata la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù, titolare dell’ospedale Fatebenefratelli di Benevento.

Nel rispetto delle regole imposte dal covid 19, il programma per la festa  è stato garantito da una serie di funzioni quotidiane.

Il triduo di preparazione, con rosario e litanie del Sacro Cuore, si è concluso con la veglia di preghiera animata da mons. Mario Iadanza; significative le sue parole:“ siamo tutti  invitati a riflettere sul mistero del nostro Dio Uno e Trino, un Dio famiglia, che è articolazione, comunione di persone e noi siamo chiamati a dialogare con queste tre persone”.

Le parole di mons. Iadanza ci indicano quanto è importante avvicinarsi sempre di più al nostro Padre celeste e conoscere quella preziosa comunione spirituale con Dio, che ci comprende appieno e ci ama infinitamente. E in questo tempo di ansia, perplessità, speranza, ma più spesso di paura, se riusciamo a comprendere chi è Dio, chi siamo noi, quanto Egli ci ama, la paura svanisce e la speranza, che è apertura al futuro, ci può salvare.

Nel giorno della solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta da S.E. Rev.ma mons. Felice Accrocca, con l’animazione liturgica affidata alle voci del coro dell’ospedale, Animae Vox. 

“L’amore di Dio è per sempre”, con queste parole il Vescovo ha iniziato l’omelia e ha poi proseguito:“solo nell’amore, nella riconciliazione si riconosce Dio e il vangelo odierno (MT 11, 25-30), acquista un significato immenso e commovente, offrendoci spunti di profonda riflessione: Gesù chiama a se quelli che cercano Dio, li chiama a Se perché il suo giogo è dolce, il Suo carico leggero, il Suo giogo è accoglienza dell’ amore di Dio, dell’ amore di fratelli e sorelle.  Amore è donarsi, è ardere per la vita e il bene degli altri. Amore è più nel dare che nel ricevere, è più nelle opere che nelle parole”.

Al termine della cerimonia, il superiore fra Gian Marco Languez, ha ringraziato tutti i presenti, le autorità religiose e civili, in particolare il sindaco di Benevento on. Clemente Mastella, la cui presenza testimonia il legame tra la città di Benevento e l’ospedale Fatebenefratelli. Un legame che si rinnova ogni anno, durante la cerimonia religiosa dell’8 marzo, giorno in cui la Chiesa festeggia san Giovanni di Dio fondatore dei Fatebenefratelli, con il dono dei ceri al Santo da parte del Sindaco.

Nel suo discorso, il Superiore, rivolgendosi a tutta la comunità, ha testimoniato l’impegno di tutti nell’affrontare le difficoltà che la pandemia ha prodotto, evidenziando la necessità di aiutare i più bisognosi. Queste le sue parole: “Nessun uomo è un’isola, abbiamo bisogno di aiuto, abbiamo bisogno di collaborazione, di unità per combattere questa pandemia. Questo COVID-19 non discrimina, non importa la cultura o la razza o l’età; le persone di ogni Paese sono state colpite e penso che ci sia un messaggio unificante nel fatto che il modo esclusivo per superare questo drammatico evento, sia restare uniti. Noi religiosi e volontari, insieme all’AFMAL, abbiamo intrapreso un progetto, creando una maglietta definita “Rialziamoci”, per dare un messaggio a tutte le persone, in modo che dopo le difficoltà vissute, possano rialzarsi e andare avanti. Non perdete la speranza perché c’è Dio che cammina continuamente con noi. C’è Dio che ci ricorda sempre, che non ci ha mai abbandonati”.

La Messa delle 19:00, celebrata da mons. Pompilio Cristino nel cortile dell’Ospedale, con la coroncina al Sacro Cuore di Gesù, ha concluso le celebrazioni dell’importante giornata.

“Rialziamoci e Ricominciamo”, e anche se il timore avrà più argomenti, tu scegli la SPERANZA e metti fine alla tua angoscia (Seneca, lettere a Lucilio).